IL CASO MEDJUGORJE

1a Commissione Medica (1984)
Il dossier scientifico francese su Medjugorje

 

IL DOSSIER FRANCESE - La copertina della pubblicazione francese dei professori Joyeux e Laurentin ritrae tre dei veggenti sottoposti a test scientifici durante l'estasi, nel mese di ottobre 1984. Da sinistra a destra: Marija, con le sonde del l'E.E.G., Vicka con le sonde dell'E.C.G., Ivanka, poi Padre Tomislav Vlasic che controlla la durata dell'estasi, e due suore della Parrocchia di Medjugorije. Dietro loro il Professor Spaziante che assisteva all'esperimento.

LA TRADUZIONE ITALIANA (1985) - Il volume è stato tradotto in lingua italiana e pubblicato nel 1985 dalla Editrice Queriniana di Brescia (che dunque ne detiene i diritti d'autore) con il seguente titolo: Studi medici e scientifici sulle apparizioni di Medjugorje. Attualmente tale volume risulta esaurito e pertanto non più disponibile attraverso i canali ordinari di vendita.

 Dalla quarta di copertina:

   Mai il fenomeno dell'estasi era stato sottoposto in vivo a dei test scientifici: elettroencefalogrammi, elettrooculogrammi, riflessi oculari, studi dei potenziali uditivi e analisi di un fatto sorprendente: l'estinzione della voce quando i veggenti parlano con la Vergine (locuzione senza fonazione). Sono delle «prime» in questa materia, che il libro offre dei test e del loro senso.

   Le conclusioni sono di importanza determinante per un dibattito reso confuso: «Allucinazioni collettive», ha scritto la stampa mondiale... No. Quando sono in estasi, questi cinque adolescenti non sognano, non dormono, non sono in stato di epilessi né di allucinazione, né di isteria o catalessi. È escluso scientificamente. Questi studi medici restituiscono ai giovani di Medjugorje così diffamati, le cui qualità umane e cristiane hanno suscitato l'ammirazione di tutti coloro che li hanno visti, la loro reputazione ingiustamente svilita. In loro non c'è nulla di patologico, né allo stato ordinario né durante l'estasi.   Il messaggio di Medjugorje (un messaggio urgente per un mondo in pericolo) ha portato centinaia di migliaia di cristiani a digiunare a pane ed acqua una o due volte la settimana, sull'esempio dei veggenti. Che significa il digiuno nella Bibbia e nella tradizione cristiana? Perché è morto? Perché ora rinasce? Come digiunare per il bene del corpo, dello spirito, della fede e della carità? Il professor Henri Joyeux e l'abbé Laurentin lo spiegano, ciascuno nel proprio campo: medico, storico, spirituale.

   Due questioni vengono più brevemente sollevate:


1. Le guarigioni di Medjugorje fecero sensazione all'inizio, poi è stato pubblicato che non esistono. Esse esistono e si moltiplicano. L'Università di Milano le studia. A che punto siamo? Come uscire dalla confusione artificiale diffusa su questa materia?


2. Alcuni fenomeni luminosi hanno colpito i visitatori di Medjugorje: fenomeni solari, come a Fatima, segni luminosi, che cancellavano la croce di Krizevac e che sono stati registrati da macchine fotografiche. Come si potrebbero studiare? Possiamo già fare una cernita di quello che si può spiegare nel modo più naturale e ciò che fa problema? Possiamo presumere delle cause ignote o soprannaturali? È tanto difficile spiegare i meglio assodati di questi fenomeni quanto sbarazzarsene.

   Questo libro è il risultato pluridisciplinare degli studi compiuti durante numerosi viaggi da un teologo e da un'equipe di cinque medici sotto la direzione del professor Henri Joyeux, dell'Università di Montpellier. Le domande del teologo hanno ricevuto le risposte dei test medici che vengono interpretati al duplice livello scientifico e teologico. Un libro senza precedenti, che dà nuovo slancio ad un dibattito annebbiato.

 La spedizione francese

   La prima, organica operazione scientifica condotta con l'ausilio delle più avanzate apparecchiature per studiare e verificare le condizioni fisiologiche dei veggenti durante lo stato di estasi, è stata quella messa in atto dalla équipe francese condotta dal dott. Henri Joyeux, professore della Facoltà di Montpellier, e direttore del laboratorio di nutrizione e cancerologia, affiancato da l'abbé René Laurentin e coadiuvato dal professor J. Cadilhac e dai dottori B. Horau, F. Roquerol, J. Philippot e R. Volpilière, dalle diverse specializzazioni, e dal tecnico R. Dubois-Chabert.


I precendenti

   Al momento di dar inizio alle proprie ricerche (9/10 giugno e 6/7 ottobre '84), il dott. Joyeux conosceva bene i risultati dei test eseguiti sui veggenti dai ricercatori che l'avevano preceduto e che sono citati nell'opera che egli firma assieme con l'abbé Laurentin. Ricordiamo qui i principali.

   I veggenti erano stati esaminati due volte, nell'81, per ordine delle autorità: a Citluk, il 27 giugno, dal dott. Ante Bijevic e a Mostar, il 29 giugno, dalla dottoressa Dzuda. Tutt'e due le volte erano stati dichiarati assolutamente normali. Nell'82 il francescano Slavko Barbarie, dottore in psicologia sociale, concludeva le sue ricerche sul gruppo, affermando che i componenti non erano né allucinati né manipolati, ma totalmente liberi. Dopo quattro esami eseguiti in date diverse nell'82 e nell'83, senza apparecchiature, il dott. Stopar, psichiatra, parapsicologo ed ipnoterapeuta, dichiara che essi sono assolutamente normali, né presentano sintomi psico-patologici. La "persona" che essi vedono in estasi non è il prodotto della loro immaginazione, ma è un essere oggettivo. In loro non c'è simulazione né manipolazione. Marija, sotto ipnosi involontaria medica, dice le stesse cose che ha detto allo stato cosciente. Addirittura ha rivelato uno dei segreti: che però il dott. Stopar non rivelerà a nessuno.


I primi medici stranieri

   Cominciano ad arrivare i medici italiani. La dottoressa Federica Maria Magatti (3-4 febbraio e 22 marzo '84) nota che nei veggenti non ci sono reazioni al dolore se pizzicati, né la modificazione del diametro della pupilla davanti a un proiettore cinematografico di 1.000 watt. Non c'è catalessi, né sudori, né lacrime. C'è un'assoluta normalità neurologica.

   In febbraio e marzo la dottoressa Lucia Capello studia i tre sincronismi del gruppo (caduta in ginocchio, scomparsa delle voci e innalzamento delle teste alla fine dell'apparizione) concludendo che essi non sono spiegabili naturalmente e, specie il secondo, rimandano a cause percepibili dai soli veggenti e non dagli osservatori.    In marzo il dott. Mario Botta, chirurgo cardiologo, studia i parametri cardio-circolatori di Ivan per concludere che l'estasi non sopprime la fisiologia normale, ma la trascende, collocando il veggente su un altro piano: "Il fenomeno invita a un'apertura di fede".

   Il 3 aprile il dott. Enzo Gabrici conclude la sua ricerca dichiarando che niente rivela nei ragazzi delle carenze affettive; che non c'è traccia d'intesa nei loro sguardi che possa spiegare la simultaneità del loro cadere in ginocchio; infine che Vicka non è né nevrotica né psicotica.

   Il 5 aprile '84 la dottoressa Annamaria Franchini così conclude la sua osservazione su un'estasi: "La mia impressione è stata di un gruppo dove ciascuno è indipendente e assume atteggiamenti propri: ma tutti sono intensamente attratti verso un oggetto esterno, che polarizza la loro attenzione e il loro interesse a un livello di intensità che non ho mai visto prima e che caratterizza secondo me la singolarità dell'esperienza. L'autentica semplicità dei ragazzi la rende evidente. Su tutto rimane il sigillo del segreto, il mistero dell'inconoscibile".


Un test che risale al medioevo

   L'ultimo test "scientifico" prima della spedizione francese, messo in opera su una veggente il 2 giugno '84 era stato un test particolare, in uso fin dal medioevo per saggiare l'insensibilità ad dolore degli estatici. Il rev. Nicolas Bulat, membro della Commissione vescovile, aveva trafitto per due volte con uno spillone una spalla di Vicka, che non aveva avuto segni di reazione; e che s'era stupita più tardi di trovare una macchia di sangue grossa come una moneta sulla sua camicetta bianca.

   Un esperimento della stessa natura, benché diverso nei modi, era stato condotto da un giovane francese, incredulo sulle apparizioni. Mentre assisteva a un'estasi nella stanza dirimpetto alla sagrestia, senza preavviso, questi aveva fatto su Vicka una fulminea mossa di karaté, piazzandole due dita "a corna" vicinissime, davanti agli occhi. E aveva poi propagandato, come prova per la propria tesi, il fatto che la veggente aveva avuto un lieve tentennamento del capo.


Lo spirito di una ricerca

   Il dott. Joyeux ha così sintetizzato lo spirito e i programmi della spedizione da lui guidata, in una intervista rilasciata nell'85 ad Alberto Baron Toaldo: «...Siamo arrivati su un terreno vergine dal punto di vista scientifico, che era totalmente "bianco", come si dice in gergo medico. Mancano 15 anni all'anno 2000 ed è normale che la scienza cerchi si capire i fenomeni "sacri". Sono direttore del laboratorio di ricerca in cancerologia, ho un'equipe di ricercatori, una decina circa, e sono molto interessato al perché delle malattie, perché il cancro, come possiamo guarire il cancro e posso affermare ora che un giorno si guarirà dal cancro, ma quando non lo so.

   «Abbiamo fatto 5 tipi di test per studiare le funzioni essenziali dei veggenti: funzione cerebrale (dunque degli elettroencefalogrammi prima, durante e dopo l'estasi); funzione oculare e visiva per studiare il fondo dell'occhio, il riflesso fotomotorio, per studiare il riflesso del battito delle palpebre ad una minaccia od abbagliamento, per studiare la simultaneità degli sguardi nei movimenti dei globi oculari. Poi la funzione cardiaca, il ritmo del cuore, la pressione arteriosa, poi la funzione fonatoria, perché non riescono a parlare durante l'estasi e la funzione uditiva (se esiste per caso una anomalia nell'udito).

   «Eravamo al corrente dei test fatti dagli altri medici jugoslavi e in particolare quelli dello psichiatra e quelli dello psicologo, che hanno deciso che i bambini non erano anormali e che non c'era necessità di rinchiuderli in un ospedale psichiatrico, come era stato richiesto dal governo. Dunque, avendo l'handicap di non parlare la lingua croata, abbiamo considerato che i bambini erano dal punto di vista psichiatrico e psicologico, già studiati. Ecco da dove siamo partiti.»


Il programma delle ricerche dell'equipe francese coordinata dal dott. Joyeux

   L'obiettivo della serie di ricerche - si tratta del primo studio scientifico d'un'estasi - è esaminare i veggenti dal punto di vista clinico e para-clinico, prima, durante e dopo la fase di estasi, al fine di registrare le differenze nel funzionamento dei principali organi riceventi: il cervello, la vista, l'udito, la fonazione e le funzioni vegetative, quelle cardiache in particolare.

JoyeuxIl dott. Henri Joyeux

    I test permettono di verificare la ripercussione dello stato d'estasi sul cervello, sul cuore, sulla circolazione, sull'occhio e i meccanismi della vista, sull'udito, sulla laringe e l'attività vocale, eccetera. Tutti gli esperimenti sono stati filmati e registrati per poter essere visionati dagli esperti.


Osservazioni

   Ecco in sintesi i risultati dei test dell'equipe del dott. Joyeux.

   Prima dell'estasi i ragazzi entrano rilassati, naturali; attenti, disponibili verso gli altri. L'apparizione non è per essi un'idea fissa che li preoccupi, li paralizzi; anzi, l'attesa li vivifica. Prima dell'estasi, nel cervello delle due veggenti, Ivanka e Marija, una volta collegate alle apparecchiature, si registra attraverso l'encefalogramma una fusione di ritmo alfa (o di contemplazione) e di ritmo beta (o di attenzione, di riflessione). Quando ha inizio l'estasi il ritmo beta scompare e si passa al ritmo alfa puro, che è quello dei mistici, dei monaci in preghiera, ossia di contemplazione senza più riflessione. Prima dell'estasi Ivan sobbalza a un rumore di 70 decibel; durante l'estasi, Ivan non reagisce all'impatto con un rumore di 90 decibel (un motore a scoppio a pieno regime).

   I veggenti percepiscono una persona per essi ben reale "a tre dimensioni" che essi possono persine toccare; «tutti gli sguardi convergono, situando l'apparizione nel medesimo punto» A differenza dei medium delle sedute spiritiche, i ragazzi conservano una perfetta coscienza della propria identità; i loro visi sono perfettamente armoniosi e rilassati. Il tutto manifesta uno stato di benessere e di felicità. Le loro pupille continuano a reagire alla luce durante l'estasi, ma il riflesso di ammiccamento all'aggressione luminosa cessa totalmente. Un elettro-encefalogramma (registrazione dei movimenti oculari) rivela che, all'inizio dell'estasi, i movimenti oculari di Marija e Ivan si arrestano. Questo è un indice sicuro dell'obiettività dell'apparizione. «L'interposizione di una persona, di uno schermo o delle palpebre chiuse, non impedisce la percezione dell'apparizione».


Interpretazioni dei test

PRIMA DELL'ESTASI

II dottor Joyeux, coadiuvato dall'ing. elettronico Dubois-Chabert, installa sul capo di Marija gli 8 elettrodi per l'elettro-encefalogramma. Quel giorno, per difendere l'ordine dei test, il pubblico non era stato ammesso all'apparizione, tranne questa bambinetta italiana, cieca, che entrò subito in grande amicizia con Marija.

   Gli elettro-encefalogrammi su Marija e Ivanka escludono qualsiasi anomalia cerebrale e qualunque sintomo patologico, così come il sogno, il sonno e l'epilessia. L'osservazione clinica esclude l'allucinazione, l'epilessia, l'ipnosi.

   «Lo studio clinico dei veggenti in tutte le fasi dell'estasi (prima, durante e dopo l'apparizione) permette di eliminare for-malmente qualunque segno comparabile a quelli che si possono osservare nell'allucinazione individuale o collettiva, nell'isteria, la nevrosi o le estasi patologiche».

   «L'estasi degli adolescenti non è sogno, né epilessia, né allucinazione, né isterismo, né catalessi. Essa non ha niente di patologico e non è perdita di identità, né confusione o simili». Da notare infine che i risultati di ricerca dell'equipe del dott. Joyeux verranno puntualmente confermati dai test del gruppo di ricercatori italiani diretto dal dott. Frigerio (marzo e settembre '85).

   Le nostre domande di partenza erano: i veggenti sono sani di corpo e di spirito? Dicono la verità? Gli scienziati rispondono: «Noi non abbiamo ragioni mediche per dire no. Sappiamo noi se i veggenti vedono la Vergine? Ad ognuno sta decidere se deve personalmente dare fiducia (credere) a Vicka, Marija, Mirjana, Ivanka, Ivan e Jakov».

 

 

SINTESI DELLE INDAGINI DELL'EQUIPE DIRETTA DAL PROF. JOYEAUX

   Una équipe di medici della Facoltà di medicina della Università di Montpellier (Francia), coordinatore il prof. Henri Joyeux, ha effettuato una serie di indagini cliniche, specialistiche, scientifiche, su alcuni veggenti. Ecco una sintesi:

 

ELETTROENCEFALOGRAMMA

Indagini elettroencefalografiche sono state eseguite in giorni distinti a tre "veggenti": a Ivan, il 10 giugno 1984, a Maria il 6 ottobre 1984, a Ivanka il 7 ottobre '84, con un apparecchiatura a otto canali di registrazione, per l'esame dei ritmi elettrici che accompagnano l'attività cerebrale (Reega Minihuit-TR Alvar Electronic). La registrazione, della durata di circa mezz'ora, veniva realizzata immediatamente prima, durante, e immediatamente dopo la vicenda della "apparizione". In tali giorni la durata dell'estasi fu il 10 giugno di circa 62 secondi, il 6 ottobre di circa 120 sec., il 7 ottobre di circa 80 sec. Dalle registrazioni effettuate è emerso che i soggetti certamente non sono affetti da epilessia o da equivalenti epilettici. La lettura dei tracciati ha condotto ad escludere che l'estasi corrisponda ad una fase di sonno o che sia accompagnata da sogni. Le differenze fra prima, durante e dopo, per quanto concerne i tracciati EEG, sono molto modeste: prima dello stato di estasi si ha il ritmo beta (attenzione e riflessione) o il ritmo alfa (altro ritmo di veglia). Il ritmo alfa predomina progressivamente a cominciare dall'inizio dell'estasi. Non compaiono altri ritmi che lascino sospettare stati patologici.

ELETTROCARDIOGRAMMA

Il controllo dell'attività cardiaca con l'ECG, effettuato il 6 ottobre per Vicka ed il 7 ottobre per Maria e per Ivan, ha mostrato che il ritmo cardiaco resta normale (sinusale). La frequenza delle pulsazioni si modifica variamente, vale a dire: per Vicka da 105 pulsazioni prima dell'estasi, passa a 135-140 pulsazioni durante l'estasi. Per Maria da 105 prima dell'estasi, passa a 95 durante l'estasi, e va a 110 dopo l'estasi. Per Ivan da 97-111 prima dell'estasi, sale a 120-131 durante l'estasi, e poi a 120 pulsazioni al minuto.

TESTS OCULARI (Dr Jacques Philippot)

La stimolazione luminosa intermittente (SLI) non provoca nessuna scarica elettrica di tipo epilettico né prima, né durante, né dopo l'estasi. L'esame oftalmoscopico del "fundus" mostra uno stato normale sia prima che durante e dopo l'estasi.

RIFLESSI PUPILLARI O RIFLESSO FOTOMOTORE

La reflessività della pupilla non muta durante l'estasi rispetto al periodo precedente e conseguente, come è stato sperimentato in Maria e Ivanka il 6 ottobre ed ancora in Maria il 7 ottobre '84. Il riflesso dell'ammiccamento palpebrale, invece, scompare durante lo stato estatico, come è stato riscontrato in Maria e Ivanka il 7 ottobre, investendo i loro occhi con una luce forte ed improvvisa. Anche il diaframma posto davanti a Maria e a Ivanka durante l'estasi non veniva da loro avvertito e non turbava l'andamento della loro visione. Gli Autori concludono affermando che durante l'estasi l'appercezione visiva dell'ambiente sembra scomparire; gli occhi dei veggenti restano aperti, ma sembrano meno sensibili alla luce: scompare il riflesso dell'ammiccamento, mentre permane la contrazione della pupilla per lo stimolo luminoso.

ELETTRO-OFTALMOGRAMMA

La registrazione dei movimenti dei globi oculari è stata effettuata contemporaneamente in Maria ed Ivan. Si è rilevato che con l'inizio dello stato estatico i movimenti oculari si arrestano simultaneamente; durante l'estasi i globi oculari restano immobili. Con il termine dell'estasi la ripresa dei movimenti oculari è sincrona, quasi al secondo.

FUNZIONE UDITIVA (Don. François Rouquerol)

E' stata effettuata una indagine sui potenziali evocati uditivi per Ivan il 29 dicembre 1984 Prima dell'estasi la conducibilità dei nervi uditivi (Vili paio dei nervi cranici) risultava normale. Con uno stimolo acustico di 70 decibel di livello sonoro si determinava una reazione di soprassalto... Durante l'estasi, mentre la conducibilità nervosa risultava ancora normale, cionondimeno non si aveva reazione alcuna ad uno stimolo sonoro di 90 decibel (che corrisponde al rumore di un motore a scoppio ad alto regime). Dopo l'estasi anche il ragazzo affermava di non aver avvertito nulla.

FUNZIONE FONICA (VOCE E LARINGE)

E' stata studiata su Ivanka il 28 dicembre 1984, dal Dott F. Rouquerol. Si sono ottenuti i seguenti risultati: Durante la recita della preghiera prima dell'apparizione si osservano ampie oscillazioni dell'ago di registrazione, che segnala i movimenti dei muscoli del laringe e del velo palatino. Con l'inizio dell'estasi, nel momento in cui la voce scompare, anche l'ago si immobilizza, il che indica che non vi è più movimento nel laringe. In questo tempo v'è articolazione dei muscoli delle labbra, per la conversazione senza fonazione. Con la ricomparsa della voce durante la recita delle preghiere in corso di estasi l'ago presenta movimenti, che poi scompaiono. Alla fine dell'estasi ricompaiono i movimenti del laringe quando il soggetto parla. L'A. ritiene che l'estinzione della voce all'inizio dell'estasi dipende dalla cessazione dei movimenti del laringe, anche se il movimento delle labbra resta normale.


IL CASO MEDJUGORJE

2a Commissione Medica (1985)
Il Dossier scientifico italiano su Medjugorje

 

Dossier scientifico su Medjugorje


Dossier scientifico su Medjugorje
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Presentazione di Flaminio Piccoli

   Quello che è stato definito da credenti e non credenti lo "straordinario mistero" di Medjugorje, di cui si occupano organi di informazione, radio e televisione di tutto il mondo, è al centro, da quattro anni di un commosso pellegrinaggio di uomini e di donne, di ogni età, di ogni condizione e di molti paesi di continenti diversi. Sui fatti del piccolo villaggio iugoslavo si è acceso un dibattito, con alterni giudizi, che ha coinvolto anche la stampa cattolica. Questo era ed è inevitabile per chi è seriamente impegnato nella ricerca e nella definizione della verità e deve rifuggire dal sensazionale, da tutto ciò che assume aspetti di una religiosità soltanto miracolistica.

   Medici, uomini di scienza, teologi di diverse nazioni hanno fatto il "punto della situazione", con un impegno di straordinario valore che stronca alcune polemiche superficiali, che pone altri interrogativi, che apre nuovi orizzonti di luce sull'evento.

   Questo "dossier scientifico", che riproduce alcuni dei risultati raggiunti, riempie un vuoto e consente ulteriori elaborazioni per il giudizio finale che appartiene alla autorità ecclesiastica. Siamo, anche sotto il profilo di indagini accurate con gli strumenti della scienza più appropriati, dinanzi ad un "mistero". Lo stesso mistero che coglie chi, recandosi a Medjugorje, vive una atmosfera di serenità, sente il bisogno di un rinnovamento di sé, si apre ad una fortissima speranza, ritrova una comunicazione piena con il Signore, tramite quella che noi fermamente crediamo essere la presenza di Maria.

   Nessun fanatismo, una perfetta ortodossia in chi gestisce la Parrocchia, un desiderio di preghiera, di meditazione, un'incidenza straordinaria sulle coscienze che porta a numerosissime autentiche conversioni.

   Chi poi ha avuto il privilegio di assistere alle apparizioni ha avvertito, nella presenza dei ragazzi che vivono con emozione profonda ma conferma e limpida serenità di fede l'evento, un atteggiamento profondo, per nulla influenzato dall'ambiente che li circonda e dalle persone che assistono alle apparizioni.

   Nella mia prima visita, mentre uscivo dalla Chiesa, un giovane mi si è avvicinato e mi ha detto: "Onorevole Piccoli, io sono comunista, sono qui ed oggi ho pregato per lei... ". Sono rimasto commosso, gli ho risposto: "Io, invece, ho pregato per il mio Paese”. Quel giovane è un sociologo, è nata tra noi una relazione umana e nelle sue lettere trovo una fede meditata, convinta.

   Ho avuto occasione di incontrare i padri francescani, cui è affidata la Parrocchia, la Chiesa delle apparizioni. Non ho sentito mai, una sola parola di critica o di recriminazione nei confronti di qualche autorità ecclesiastica che pure manifesta il proprio dissenso.

   Tutti si sono espressi sempre con profonda spiritualità, con grande pacatezza, con forte sensibilità apostolica.

   E' più che comprensibile - certo - la preoccupazione di chi non vuoi compromettere la posizione della Chiesa prima del giudizio definitivo, e va apprezzato quanto ha affermato il Vescovo di Mostar in una dichiarazione a Jesus di impegnarsi -, "se questi fatti vengono dal cielo, sarò io ad essere il primo a riconoscerlo, andando senza prevenzioni in pellegrinaggio a Medjugorje". Ma come si concilia tutto questo con l'altra dichiarazione in cui si afferma la certezza morale che “negli eventi di Medjugorje siamo davanti ad un caso di allucinazione collettiva?” Come si giustifica l'anticipazione di giudizi che sconvolgono i fedeli e definiscono "plagiati” i veggenti e tutti noi che siamo andati lì a pregare, a meditare?

   Nessuna accusa ha fin qui trovato il minimo riscontro. Nessuna prova, anche minima, è stata portata per dimostrare che là opera la "stregoneria", che si fanatizzano i pellegrini.

   Il "mistero" sta producendo frutti concreti: la conversione ad una autentica vita di preghiera e di penitenza; la profonda edificazione che milioni di pellegrini ricevono dalle testimonianze dei veggenti che con un linguaggio semplice, essenziale e teologicamente perfetto den unciano i vistosi mali, le gravi deviazioni di cui soffre l'umanità, annunciandone i rimedi nella preghiera, nella rinuncia, nello spirito di sacrificio, nel perdono, nella carità. Per tutto questo, non si può accettare che una questione così delicata, venga trattata con superficialità.

   Io tornerò ancora a Medjugorje: reco nella mia coscienza di uomo e di cristiano il senso profondo del messaggio mariano. Un messaggio che richiede ad ognuno di compiere sino infondo il proprio dovere: il male del mondo dipende da noi, ogni atto immorale è un atto di guerra e questa non nasce da un americano o da un sovietico, ma da una serie di errori, di colpe morali, di piccoli o grandi atti negativi di cui ogni uomo, ogni donna, ogni giovane, ogni anziano sono responsabili. Da Medjugorje parte, dunque, un materno, accorato invito alla responsabilità personale, emerge un patrimonio spirituale che offre ai pellegrini una forza straordinaria per affrontare la vita di ogni giorno.

   Questa la testimonianza che io volevo recare. Rodolfo Doni, nel suo bellissimo libro dedicato allo "straordinario mistero", ha descritto con pagine di alta religiosità quel che tutti noi abbiamo provato recandoci nel piccolo paese iugoslavo. Non siamo dei "plagiati". Riteniamo di essere dei cristiani che hanno avuto una ulteriore prova per una fede che ha resistito ai secoli, che da la forza di soffrire, di operare e sperare. Una fede che non ha bisogno di miracoli (perché il miracolo è nella sua verità) ma che non deve rifiutare il miracolo quando, nella sua lunga storia, esso è spesso intervenuto per un dialogo che si è rivelato fondamentale e capace di aprire nuovi indirizzi di salvezza.

   Scienziati anche non credenti andati a Medjugorje, con i criteri severi della scienza e della sapienza umana, hanno ammesso l’eccezionalità di un evento che non riescono a catalogare. E', dunque, eccessivo chiedere - anche alle più diffuse pubblicazioni del mondo cattolico italiano - di prestar orecchio al “popolo di Dio” in attesa che la Chiesa, nella sua prudenza, nel suo saggio accertare con i tempi dovuti, si pronunzi definitivamente su un "fenomeno" che converte atei, rinsalda nella fede i credenti ed offre a tutti il senso profondo del mistero cristiano e dei doveri che, per noi, ne derivano?

Flaminio Piccoli

IL CASO MEDJUGORJE

3a Commissione Medica (1998) "Medjugorje 3"
I risultati scientifici

 ISTITUTO PER LA SCIENZA DI CONFINE (IGW) - INNSBRUCK
CENTRO PER LO STUDIO E LA VALUTAZIONE DELLO STATO PSICOFISICO DELLA COSCIENZA - MILANO
SCUOLA EUROPEA PER L'IPNOSI PSICOTERAPEUTICA AMISI -MILANO
CENTRO DI PARAPSICOLOGIA – BOLOGNA

    Su richiesta dell'ufficio parrocchiale di Medjugorje è stata condotta una ricerca psicofisiologica e psicodiagnostica sui soggetti che dal 1981 sono noti come i veggenti del gruppo di Medjugorje.

   La ricerca è stata condotta in quattro fasi:

  • La prima analisi è stata eseguita il 22 e 23 aprile 1998 nella casa per gli incontri cristiani di Capiago Intimiano (Como), gestita dai padri devoniani. In questa occasione sono stati esaminati: Ivan Dragicevic, Marija Pavlovic e Vicka Ivankovic.
  • La seconda analisi è stata condotta il 23 e 24 luglio 1998 a Medjugorje. Sono stati esaminati Mirjana Soldo-Dragicevic, Vicka Ivankovic e Ivanka Elez-Ivankovic.
  • La terza analisi, esclusivamente psicodiagnostica, è stata condotta dalla psicologa canadese Lori Bradvica, in collaborazione con fra Ivan Landeka, su Jakov Colo.
  • La quarta valutazione psicofisiologica è stata eseguita l'11 dicembre 1998 nella stessa casa per gli incontri cristiani a Capiago Intimiano (Como) con Marija Pavlovic.


   L'incompletezza delle ricerche psico-fisiologche è stata causata dalla parziale collaborazione di alcuni soggetti, i quali non si sono sottoposti a quanto richiesto dal gruppo di lavoro per motivi familiari o sociali oppure per riservatezza personale, sebbene fra Slavko Barbaric e fra Ivan Landeka li abbiano stimolati, senza esercitare alcuna influenza, ai programmi dei gruppi di lavoro. Il gruppo di lavoro è stato denominato "Medjugorje 3" perchè oltre alle singole ricerche mediche e psicologiche, prima di questo studio hanno lavorato due gruppi di lavoro: un primo gruppo di medici francesi nel 1984 ed un secondo gruppo di medici italiani nel 1985. Inoltre nel 1986 tre psichiatri europei hanno condotto ricerche esclusivamente psichiatrico-diagnostiche.

   Al gruppo di lavoro Medjugorje 3 hanno preso parte:

  • Andreas Resch, teologo-psicologo dell'Istituto per la scienza di confine di Innsbruck, in qualità di coordinatore generale;
  • dott. Giorgio Gagliardi, medico, psico-fisiologo del Centro di ricerca sugli stati di coscienza di Milano, membro del consiglio della Scuola Europea Amisi di Milano e del centro di parapsicologia di Bologna;
  • dott. Marco Margnelli, medico psicologo e neurofisiologo del centro di ricerca sugli stati di coscienza, membro del consiglio della Scuola Europea Amisi di Milano e del centro di parapsicologia di Bologna;
  • dott. Mario Cigada, medico, psicoterapeuta ed oculista, membro del consiglio della Scuola Europea Amisi di Milano;
  • dott. Luigi Rovagnati, neurochirurgo, assistente di neurochirurgia, Università di Milano, membro del consiglio della Scuola Europea Amisi di Milano;
  • dott. Marianna Bolko, medico psichiatra e psicoanalista, docente presso la scuola di specializzazione in psicoterapia dell'Università di Bologna;
  • dott. Virginio Nava, psichiatra, primario di psichiatria dell'ospedale di Como;
  • dott. Rosanna Costantini, psicologo, docente presso la facoltà Auxillium di Roma;
  • dott. Fabio Alberghina, medico internista;
  • dott. Giovanni Li Rosi, medico ginecologo presso l'ospedale di Varese e specialista in psicoterapia ipnotica all'Amisi di Milano;
  • dott. Gaetano Perriconi, medico internista dell'ospedale FBF di Erba, Como;
  • prof. Massimo Pagani, medico internista, professore di medicina interna presso l'Università di Milano;
  • dott.ssa Gabriella Raffaelli, segreteria scientifica;
  • Fiorella Gagliardi, segretaria, assistente della comunità.


   Grazie ai test di seguto elencati sono state analizzate la situazione psico-fisica e psicologica:

  • anamnesi personale
  • anamnesi medica
  • MMPI, EPI, MHQ, prova dell'albero, test della personalità, matrice di Ravenov, test di Rorschachov, test della mano, test della verità e della bugia secondo Valsecchi;
  • visita neurologica
  • poligrafia computerizzata (attività elettrica della pelle, pletismografia, attività capillare periferica e frequenza cardiaca, pneumografia diaframmatica ed ossea) durante le apparizioni, nel momento del ricordo, nelle apparizioni con l'ipnosi e durante la visualizzazione;
  • registrazione dinamica della pressione arteriosa (Holter)
  • ecg e respirogramma (Holter)
  • riflesso pupillare (fotomotorio)
  • riprese video
  • fotografie


   Durante tutte le prove eseguite i veggenti hanno sempre deciso in piena libertà, prontamente e collaborando. Da tali ricerche psicologico-diagnostiche emerge quanto segue:

  • In un arco di tempo di 17 anni, dall'inizio delle loro esperienze di apparizione, i soggetti non hanno mostrato sintomi patologici come ad esempio estasi, disturbi dissociativi o di perdita del contatto con la realtà.
  • Tutti i soggetti esaminati, tuttavia, hanno mostrato sintomi che sono legati a reazioni di stress giustificato derivante da un grande stimolo emotivo esogeno ed endogeno, conseguenza della vita quotidiana.
  • In base alle loro testimonianze personali è emerso che l'iniziale e successivo cambiamento dello stato di coscienza è determinato da circostanze insolite che essi solo conoscono e che definiscono come visioni/apparizioni della Madonna.
  • L'esame psichiatrico e psicologico sulle persone, che aveva come obiettivo quello di definire le caratteristiche personali più significative, non può essere reso noto poichè appartiene alla sfera privata.
  • La valutazione psico-fisiologica è stata condotta in quattro diversi stati di coscienza:
    • veglia
    • stato di coscienza alterato (ipnosi con provocazione di estasi)
    • visualizzazione di immagini mentali
    • stato di coscienza alterato (definito come estasi delle apparizioni).


   L'obiettivo era quello di valutare se la condizione di estasi durante le apparizioni, registrata già nel 1985 dal gruppo di lavoro di medici italiani, fosse ancora presente o se fossero intervenuti dei cambiamenti. Inoltre si sono volute analizzare le possibili coincidenze/divergenze con altri stati di coscienza come ad esempio la visualizzazione indotta o l'ipnosi.

   Le ricerche condotte hanno dimostrato che i fenomeni di estasi possono essere associati a quelli del 1985, con un'intensità minore.

   L'esame ipnotico dello stato di estasi non ha causato una fenomenologia di esperienze spontanee e pertanto si può concludere che la condizione estatica nelle apparizioni non sia una condizione di sonno ipnotico.

Capiago Intimiano, 12-12-1998

Sottoscritto da
Andreas Resch, Dott. Giorgio Gagliardi, Dott. Marco Margnelli,
Dott.ssa Marianna Bolko e Dott.ssa Gabriela Raffaelli.

 


IL CASO MEDJUGORJE

I nuovi esami scientifici (giugno 2005)

FEDE E SCIENZA - Il neurologo francese dott. Phillipe Loron dopo gli esami pubblicati sabato su due veggenti di Medjugorje

 

"Non so chi vedano i veggenti, ma nessuno li manipola perché sono separati dal mondo"


   
Nei momenti in cui dicono di avere l'apparizione i veggenti vivono davvero qualcosa di autentico. La scienza non può dire chi essi vedano e con chi parlino. Sono completamente separati dal mondo esterno e in quei momenti non reagiscono né a stimoli visivi né sonori. E' stata puntata davanti ai loro occhi una forte luce, è stato provocato rumore nelle loro orecchie, ma essi non hanno reagito per niente - ha dichiarato Phillipe Loron.

   Gli esami dei veggenti di Medugorje nei momenti in cui dicono di avere l'apparizione della Madonna attestano che sono sani fisicamente e psichicamente ha rilevato a Medugorje in occasione del 24° Anniversario delle Apparizioni il rinomato neurologo francese Phillipe Loron. Lo specialista francese ha svolto sabato a Medugorje con la sua equipe composta da cinque membri test scientifici sui veggenti tentando di spiegare con metodi scientifici che già da circa un quarto di secolo attirano in Erzegovina milioni di pellegrini.


Si misura la reazione del cervello

Philippeu Loron
il dott. Phillipe Loron
della clinica Salpetriere
di Parigi

   L'esame si è svolto in relativa segretezza e l'esperto è rimasto lontano dalle macchine fotografiche. Ha schivato la folla poiché nel corso di questo fine settimana decine di migliaia di fedeli hanno visitato il Santuario dell'Erzegovina.

   - Ho sentito parlare di Medugorje a metà degli anni ottanta, ma mi sono interessato scientificamente ad esso tre anni dopo quando ho visto una videocassetta registrata dallo scienziato Henry Joyeaux per gli esami con i veggenti di Medugorje - ha dichiarato il dott. Phillipe Loron della clinica Salpetriere di Parigi, richiamando come con i suoi strumenti scientifici abbia misurato le reazioni del cervello prima dell'apparizione e durante essa.

   Gli apparecchi che misurano l'attività del cervello mostrano che tipo di radiazioni emettono durante l'apparizione. E' interessante che nel tempo in cui dicono di avere l'apparizione essi sono attivi, tengono gli occhi aperti, ma il cervello emette onde che non sono tipiche per tale condizione. Affermiamo l'assenza di qualsiasi patologia o malattia. Si esclude qualsiasi epilessia o altra malattia nervosa - ha aggiunto Phillip Loron - che con i membri dell'equipe scientifica ha pubblicato sabato gli esami su due veggenti: Marija Pavlovic-Lunetti e Ivan Dragicevic.


Chi crede crede

   Il neurologo Phillip Loron ha descritto lo stato dei veggenti durante l'apparizione anche con le seguenti parole: - Per il tempo delle loro estasi il cervello è assorbito da una percezione particolare. Il loro cervello è in uno stato paragonabile a un profondo rilassamento, anche se in quel momento essi sono attivi e tengono gli occhi aperti.

   Secondo Phillip Loron i loro apparecchi sofisticati e le misurazioni elettroencefalogrammi dell'attività del cervello mostrano che i veggenti "vivono qualcosa di autentico". Tali registrazioni del cervello smentiscono tutti coloro che sospettano che i veggenti manipolino le persone intorno a loro. Essi nei momenti in cui dicono di avere l'apparizione vivono veramente qualcosa di autentico. La scienza, però, non può dire chi essi vedano o con chi parlino. Sono completamente separati dal mondo esterno e in quei momenti non reagiscono a stimoli né uditivi, né sonori. E' stata diretta una fotte luce davanti ai loro occhi, si è provocato rumore nei loro orecchi, ma essi non hanno reagito per nulla - ha detto Phillipe Loron.

   Appena il piccolo numero di pellegrini sabato ha sentito degli esami davanti alla Chiesa di San Giacomo, alcuni di essi erano anche un po' arrabbiati per così tanti esami, secondo lo stile "Se qualcuno vuole credere, creda, ma se non crede lasci in pace i veggenti". Ivan Dragicevic, uno dei sei veggenti, ci ha confermato la notizia dei nuovi esami che sono in corso, ma non è stato impaziente.


Esami solo se si mandano alla Chiesa

   - Questi sono i primi esami dopo alcuni anni di pausa -. Gli esami più intensivi si sono tenuti dal 1984 al 1998. Gli esami sono stati orientati a quesiti medici, ma ci sono stati anche esami teologici. Per questo test con i neurologi francesi abbiamo detto che li faremo solo se lo chiede la Chiesa e se significano qualcosa per la Chiesa, in caso contrario non vorremmo essere conigli da prova - ha detto tranquillamente Ivan per Slobodna Dalmacija. Ha affermato anche che una copia dei risultati dei nuovi test andrà in Vaticano direttamente a Papa Benedetto XVI.

   Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno dato il via libera agli scienziati francesi per questi esami. Ci hanno messo in testa un apparecchio a forma di rete e ci hanno esaminato prima, durante e dopo l'apparizione. Sono stato un po' dispiaciuto per questi esami nell'Anniversario delle Apparizioni, ma sono riusciti a convincermi che per loro era importante proprio quel giorno - ha detto Ivan. Alla nostra domanda diretta: Crede che il Vaticano un giorno riconoscerà le apparizioni di Medugorje? Ivan ha risposto: - Innanzitutto le apparizioni durano ancora. Finché continuano, la Chiesa non da il suo giudizio. La Chiesa segue i messaggi ed esamina tutto, ma noi dobbiamo essere pazienti.

   Su nostra insistenza ha riconosciuto la sazietà di tutti gli esami fatti dal momento in cui ancora bambini hanno parlato delle apparizioni nel 1981.

   - A volte per noi è difficile con tutti questi test ma ripeto sempre, se la Chiesa lo chiede noi dobbiamo essere pazienti - ha detto Dragicevic. Ci ha rivelato anche che gli esperti francesi, dopo aver raccolto i risultati degli esami, scriveranno anche un libro sulle apparizioni di Medugorje dal punto di vista medico.

 

Traduzione italiana di un articolo apparso sul quotidiano Slobodna Dalmacija (Dalmazia Libera) il 27/06/2005


IL CASO MEDJUGORJE

 

L'estasi e le testimonianze

Il fenomeno dell'estasi

   "Il fenomeno delle apparizioni di Medjugorje in Jugoslavia, studiato in diversi periodi dell'anno 1984 su 5 veggenti, si rivela scientificamente inspiegabile. L'osservazione clinica e strumentale condotta dall'equipe francese permette di affermare che questi giovani sono normali, sani di corpo e di mente. Gli studi clinici e paraclinici minuziosi realizzati prima, durante e dopo le estasi conducono alla conclusione che scientificamente non esiste nessuna modificazione patologica dei parametri oggettivi studiati: elettroencefalogramma, elettrooculogramma, elettrocardiogramma, potenziali uditivi. Quindi non si tratta di epilessia, non si tratta di sonno o di sogno, non si tratta di allucinazione, non si tratta di isteria, di nevrosi o di estasi patologica, non si tratta di catalessi.

   I movimenti di attenzione del globo oculare dei ragazzi cessano simultaneamente all'inizio dell'estasi e riprendono immediatamente alla fine. Durante il fenomeno estatico gli sguardi convergono e c'è come un faccia a faccia tra i veggenti e la persona che è oggetto delle loro visioni.
Questi giovani hanno sempre un comportamento non patologico e ogni sera alle ore 17.45 essi cadono in uno «stato di preghiera» e di comunicazione interpersonale. Essi non sono degli emarginati, sognatori, stanchi della vita, angosciati: sono liberi e felici, ben inseriti nel proprio paese e nel mondo moderno. A Medjugorje le estasi non sono patologiche e non c'è imbroglio. Nessuna denominazione scientifica pare adatta a designare questi fenomeni.

   Si potrebbero definire come uno stato di preghiera intensa, separata dal mondo esterno, uno stato di contemplazione e di comunicazione coerente e sana, con una persona distinta che essi solo vedono, odono e possono toccare."

[Fonte: Dossier scientifico su Medjugorje curato da L. Frigerio, G. Mattalia e L. Bianchi, ARPA, 1986]


Perché l'estasi?

   Ecco quanto scrive René Laurentin: "Il fatto è che la Vergine non appartiene al nostro cosmo. Il suo corpo glorioso, che il dogma dice risuscitato, non ha più le nostre caratteristiche spazio-temporali. Non è più nella nostra durata. Essa esiste in Dio e nella durata di Dio: una durata non più successiva ma simultanea, non più progressiva e temporale, ma eterna. La sua distanza non si misura più in base allo spazio e al tempo; e la 'distanza' tra il tempo e l'eternità di Dio è più radicale di qualsiasi distanza spaziale. Perché un essere assunto da Dio, per farlo partecipare alla sua vita, si possa manifestare nelle vicissitudini della nostra storia, la comunicazione richiede modalità diverse da quelle del nostro mondo, e questo richiede l'estasi (la sospensione dei sensi) da parte del soggetto recettore."

[Fonte: René Laurentin - Ljudevit Rupcic, La Vergine appare a Medjugorje? Un messaggio urgente dato al mondo in un paese marxista, Queriniana, 1984]


IL CASO MEDJUGORJE

Guarigioni straordinarie

 

Criteri di valutazione

a cura del Dr. Mario Botta

   Senza, per il momento, voler fare alcuna affermazione di straordinarietà in tema di guarigioni, ci sembra razionale un attento ascolto dei fatti relativi a persone che asseriscono di essere guarite da uno stato di malattia da cui precedentemente erano affette, auspicando di poter in seguito mettere in cantiere un lavoro di verifica di tali casi, lavoro che richiede tempo, e che presenta difficoltà legate, ad esempio, alla diversità di lingua.

   Vorrei ora ricordare brevemente i momenti in cui si articola il controllo delle guarigioni di Lourdes, in quanto, ancor oggi, la metodica di indagine del "Bureau Medical" sembra essere la più circostanziata e seria.

   In primo luogo si procede alla compilazione di un dossier, usando le certificazioni dei medici curanti dei pazienti, in cui sono indicate le condizioni del malato al momento della partenza per Lourdes, la natura, la durata dei trattamenti praticati ecc., cartelle che vengono consegnate ai medici accompagnatori del pellegrinaggio.

   II secondo momento è l'esame presso il Bureau Medical de Lourdes: i medici presenti a Lourdes al momento della guarigione vengono convocati per esaminare il "guarito" e sono invitati a rispondere alle seguenti domande:

1) La malattia descritta nei certificati esisteva veramente al momento del pellegrinaggio a Lourdes?
2) La malattia si è immediatamente arrestata nel suo decorso quando nulla faceva prevedere un miglioramento?
3) Vi è stata guarigione? E' avvenuta questa senza l'uso di medicine, o comunque queste si sono rivelate sicuramente inefficaci?
4) E' bene prender tempo prima di dare una risposta?
5) E' possibile dare una spiegazione medica di questa guarigione?
6) La guarigione sfugge totalmente alle leggi della natura?

   Il primo esame ha luogo di solito all'indomani della guarigione ed è ovviamente insufficiente. L'"ex malato" è riesaminato successivamente ogni anno, soprattutto nei casi in cui la malattia è suscettibile di presentare, nella sua normale evoluzione, dei lunghi periodi di remissione, cioè di diminuzione temporanea dei sintomi. Ciò allo scopo di accertare la autenticità della guarigione e la sua stabilità nel tempo.

   Va detto che il medico deve comportarsi in sede di discussione dei fatti di Lourdes, come nella pratica medica quotidiana (nel suo studio, nell'ospedale), non deve perdersi in cavilli, e a Lourdes come altrove, deve lasciarsi guidare dai fatti, senza nulla aggiungere né togliere, e discutere di fronte al "malato di Lourdes" come davanti ad un malato ordinario.

   Il terzo momento è rappresentato dal Comitato medico internazionale di Lourdes. Comprende una trentina di medici di varia nazionalità, in maggioranza specialisti in campo medico e chirurgico. Esso si riunisce a Parigi circa una volta all'anno per pronunciarsi collegialmente su casi di guarigione precedentemente riconosciute dal Bureau Medical. Ogni caso è affidato all'esame di un esperto che ha il tempo che desidera per giudicare e completare il dossier che gli è sottoposto. La sua relazione viene poi discussa dal Comitato, che può accettare, aggiornare o respingere le conclusioni del relatore.

   Quarto ed ultimo momento è l'intervento della commissione canonica. Essa è incaricata di esaminare il caso sia sul piano medico che religioso. Questa Commissione costituita dal Vescovo della diocesi di cui è originaria la persona guarita, propone a Lui le sue conclusioni, riguardanti il carattere soprannaturale di questa guarigione e ne riconosce la paternità divina. La decisione finale spetta al Vescovo che solo può pronunciare il giudizio canonico riconoscendo "miracolosa" la guarigione.

 

 

Testimonianza di una guarigione istantanea

a cura del Dr. Luigi Frigerio

   Basile Diana, anni 43, nata a Piatici (Cosenza) il 25/10/40. (...) La Sig.a Basile è sposata ed è madre di 3 figli.

   I primi sintomi della malattia si sono manifestati nel 1972: disgrafia mano destra, tremori attitudinali (impossibilità a scrivere e mangiare) e cecità completa dell'occhio destro (nevrite ottica retro-bulbare).   Novembre 1972: ricovero a Gallarate presso il Centro della Sclerosi Multipla Diretto dal Prof. Cazzullo dove viene confermata la diagnosi di Sclerosi Multipla.   La malattia provoca una assenza dal posto di lavoro per 18 mesi.
   Visita Colleggiale del Dr. Riva (Neurologo del CTO) e del Prof. Retta (Primario fisiatra del CTO) favorevoli alla sospensione di qualsiasi attività lavorativa per invalidità.  A seguito delle pressanti richieste della paziente per non essere completamente allontatata dall'attività lavorativa, la Sig.a Basile veniva reintegrata in servizio con mansioni ridotte (trasferimento dal reparto di Radiologia alla Segreteria Sanitaria). La paziente aveva difficoltà alla deambulazione e al raggiungimento del posto di lavoro (andatura a gambe divaricate, senza flessione del ginocchio destro). Praticamente impossibile era l'utilizzo della-mano destra e dell'arto superiore destro per qualsiasi lavoro. Utilizzava l'arto superiore destro solo in estensione, come appoggio e per tale ragione probabilmente non si era verificata ipotrofia della muscolatura dell'arto.  Una grave forma di incontinenza urinaria si era manifestata già dal 1972 (incontinenza totale) con dermatosi perineale.
   La paziente era stata precedentemente trattata, fino al 1976, con ACTH, Imuran e Decadron.  Dopo un viaggio a Lourdes nel 1976, pur persistendo l'amaurosi dell'occhio destro, si era verificato un miglioramento della situazione motoria. Tale miglioramento aveva indotto alla sospensione di ogni terapia fino all'Agosto del 1983.
   Dopo l'estate del 1983 le condizioni generali della paziente erano rapidamente peggiorate (incontinenza urinaria totale, perdita dell'equilibrio e del controllo motorio, tremori etc.).  Nel Gennaio 1984 le condizioni psico-fisiche della paziente erano ulteriormente scadute (grave crisi depressiva). Visita domiciliare del Dott. Caputo (Gallarate) che certificava l'avvenuto peggioramento e consigliava l'esecuzione di una eventuale terapia iperbarica (mai eseguita).  Un collega di lavoro della paziente, il Sig. Natalino Borghi (Infermiere Professionale del Day Hospital del CTO) invitava successivamente la Sig. Basile ad un pellegrinaggio a Medugorje (Yugoslavia) organizzato da Don Giulio Giacometti della Parrocchia S. Nazaro di Milano. Questo sacerdote aveva preannunciato che nessuno avrebbe potuto entrare nella sagrestia della chiesa di Medugorje al momento delle apparizioni.

   La Sig.a Basile dichiara: "mi trovavo ai piedi degli scalini, presso l'altare della chiesa di Medugorje, il giorno 23 Maggio 1984. La Sig.a Novella Baratta di Bologna (Via Calzolerie, 1) mi ha aiutato a salire i gradini, prendendomi per il braccio. Quando mi sono trovata lì non volevo più entrare nella sagrestia. Ricordo che un signore in lingua francese mi diceva di non muovermi da quel punto. In quel momento la porta è stata aperta e sono entrata nella sagrestia. Mi sono inginocchiata dietro la porta, poi sono entrati i veggenti. Quando questi ragazzi si sono inginocchiati contemporaneamente, come spinti da una forza, ho sentito un rumore forte. Poi non ricordo più nulla (né preghiera, né osservazione). Ricordo soltanto una gioia indescrivibile e di aver rivisto (come in un film) alcuni episodi della mia vita che avevo completamente dimenticato (per es. di essere stata "madrina" di battesimo di un bambino i cui genitori attualmente si sono trasferiti altrove e che neppure ricordavo).
   Alla fine dell'apparizione ho seguito i veggenti che si recavano verso l'altare principale della chiesa di Medugorje. Camminavo dritta come tutti e mi sono inginocchiata normalmente, ma non me ne accorgevo.
   La Sig.a Novella di Bologna mi è venuta incontro piangendo e mi ha detto: oggi ho avuto due grazie, quella di accompagnarti lì e quella di essermi confessata da Padre Tomislav.  Il Signore francese di circa 30 anni (forse era prete perché aveva il collare ecclesiastico) era emozionato e mi ha subito abbracciata.
   Il Sig. Stefano Fumagalli, consulente tessile del Tribunale di Milano (Ab. Via Zuretti, 12) che viaggiava sul mio stesso pulman, mi è venuto incontro dicendo "lei non è più la stessa persona; dentro di me chiedevo un segno ed ora lei esce di lì così cambiata".  Gli altri pellegrini che viaggiavano sullo stesso pullman della Sig.a Basile hanno subito capito che era accaduto qualcosa di molto evidente. Hanno subito abbracciato la Sig.a Basile ed erano visibilmente emozionati.  Rientrando in Hotel a Liubuskj in serata la Sig.a Basile notava di essere tornata perfettamente continente, mentre la dermatosi perineale era scomparsa.   Normale è tornata la possibilità di vedere con l'occhio destro (cecità dal 1972). Il giorno dopo (24/5/84) la sig.a Basile, insieme all'infermiere sig. Natalino Borghi ha percorso a piedi il tragitto Liubuskj-Medugorje (circa 10 km.) a piedi nudi, in segno di ringraziamento (nessuna lesione) e nello stesso giorno (Giovedì) è salita sulla montagnetta delle tre croci (luogo delle prime apparizioni).   La fisioterapista Sig.a Caia del Centro Maggiolina (Via Timavo-Milano) che seguiva il caso della Sig.a Basile, quando l'ha rivista al rientro dalla Jugoslavia ha pianto per la commozione.
   La Sig.a Basile ha detto: "mentre questo accade, dentro nasce qualcosa che da la gioia... è difficile da spiegare con le parole. Se trovassi qualcuno con la mia stessa malattia di prima, piangerei perché è difficile comunicare che dentro bisogna essere veri, che non siamo fatti solo di carne, noi siamo di Dio, noi facciamo parte di Dio. E' difficile accettare noi stessi più della malattia. La sclerosi a placche mi ha colpito a 30 anni, nel fiore dell'età, con due bambini piccoli. Ero svuotata dentro.  Io direi a un altro con la stessa malattia: vai a Medugorje. Io non avevo speranze ma dicevo: se Dio vuole così, mi accetto così. Dio però deve pensare ai miei figli. Mi faceva soffrire il pensiero che altri dovevano fare le cose che dovevo fare io.   In casa mia ora tutti sono felici, i figli e anche il marito che era praticamente ateo. Però ha detto: dobbiamo andare là a ringraziare".

   Oggi, giovedì 5 Luglio 1984, la Sig.a Diana Basile è stata visitata dagli Oculisti degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano e l'esame del visus ha confermato una normalità visiva (10/10) a carico dell'occhio destro (precedentemente affetto da cecità), mentre la capacità visiva dell'occhio sinistro sano è di 9/10.
   Questa testimonianza è stata raccolta a Milano il 5 luglio 84 dai medici Dr. L. Frigerio, Dr. A. Maggioni, Dr. G. Pifarotti e Dr. D. Maggioni presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano.

Nota di Redazione

   Sono state raccolte più di cento certificazioni mediche relative a questo caso clinico, sia antecedenti che successive alla guarigione.  La gravita della malattia, naturalmente irreversibile, l'istantaneità della guarigione, le circostanze in cui è avvenuta, la ricchezza delle testimonianze, rendono il caso della signora Basile assolutamente interessante.
   Altre indagini sono attualmente in corso e un attento monitoraggio nel tempo risulterà essenziale.
   Qui abbiamo solo riferito i fatti, anche se, in questo caso, esiste una "evidenza elementare" del cambiamento avvenuto.

 

Fonte: Mario Botta, Luigi Frigerio, Le apparizioni di Medjugorje. E' proprio la Madre di Dio che appare in Jugoslavia? Su Medjugorje parlano i medici, Mimep Docete, Pessano (Milano), 1984 [libro esaurito/fuori catalogo]