Lettera aperta ai Cardinali Bagnasco e Bertone

 

I mass media hanno riportato il Vs. autorevole invito ai cattolici “presenti in tutti gli schieramenti” di esprimere il voto alle prossime elezioni politiche (http://www.corriere.it/politica/13_gennaio_22/bagnasco-evadere-e-peccato-appello-al-voto_72dd1abc-64a4-11e2-8ba8-1b7b190862db.shtml Bagnasco) - (http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-0b70d1e3-9ec2-4e08-bbab-031575deae00.html Bertone).

L’esigenza di partecipare al voto è certamente condivisa da molti cittadini cattolici che desiderano il cambiamento di un Paese allo sfacelo morale, sociale, giudiziario ed economico.

Il problema relativo alla partecipazione al voto è legato però ad una serie di considerazioni che desidero sintetizzare, anche a nome di molti cattolici, tenuto conto in particolare di quanto espresso dalla “Nota dottrinale circa l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” - ….Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei cattolici si fa più evidente e carico di responsabilità. Dinanzi a queste esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, infatti, i credenti devono sapere che è in gioco l’essenza dell’ordine morale, che riguarda il bene integrale della persona. E’ questo il caso delle leggi civili in materia di aborto e di eutanasia (da non confondersi con la rinuncia all’accanimento terapeutico, la quale è, anche moralmente, legittima), che devono tutelare il diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale. Allo stesso modo occorre ribadire il dovere di rispettare e proteggere i diritti dell’embrione umano. Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale. Così pure la garanzia della libertà di educazione ai genitori per i propri figli è un diritto inalienabile, riconosciuto tra l’altro nelle Dichiarazioni internazionali dei diritti umani. Alla stessa stregua, si deve pensare alla tutela sociale dei minori e alla liberazione delle vittime dalle moderne forme di schiavitù (si pensi ad esempio, alla droga e allo sfruttamento della prostituzione). Non può essere esente da questo elenco il diritto alla libertà religiosa e lo sviluppo per un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, nel rispetto della giustizia sociale, del principio di solidarietà umana e di quello di sussidiarietà, secondo il quale «i diritti delle persone, delle famiglie e dei gruppi, e il loro esercizio devono essere riconosciuti». Come non vedere, infine, in questa esemplificazione il grande tema della pace. Una visione irenica e ideologica tende, a volte, a secolarizzare il valore della pace mentre, in altri casi, si cede a un sommario giudizio etico dimenticando la complessità delle ragioni in questione. La pace è sempre «frutto della giustizia ed effetto della carità»; esige il rifiuto radicale e assoluto della violenza e del terrorismo e richiede un impegno costante e vigile da parte di chi ha la responsabilità politica…..-  http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20021124_politica_it.html

a)      Innanzitutto nel nostro Bel Paese non esiste una vera democrazia, ma una lobbycrazia o secondo alcuni, una massoncrazia. L’impossibilità, ad esempio, di poter scegliere con il voto di preferenza tra i vari candidati quello più confacente alle proprie aspettative non è certamente un segno di democrazia. Infatti la scelta di chi sarà presente nelle liste, con relativa posizione all’interno delle medesime, è decisa dai segretari dei partiti ai quali i futuri parlamentari dovranno essere obbedienti e riconoscenti. La relazione con i cittadini i quali, con il voto di preferenza potrebbero bocciarli o promuoverli, diventa del tutto inutile. Ciò che conta quindi nella “democrazia” italiana non è la “sovranità popolare” ma sono le decisioni del segretario del partito e dei poteri più o meno occulti che lo controllano.

b)      Tutti i partiti, chi più e chi meno, sono asserviti alle esigenze gay. Non esiste, salvo errore, un partito che nel proprio programma non sia a favore dell’ufficializzazione (in varie forme) delle unioni diverse dall’unica prevista dalla Nota dottrinale di cui sopra “…Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità… ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale”.

c)      I vari governi che si sono succeduti in questi anni hanno salvaguardato le esigenze di casta, sacrificando le fasce deboli, a vantaggio dei ricchi epuloni. A riprova di ciò vi sono le reciproche accuse tra i vari esponenti politici che in questi giorni rimbalzano sui vari mass media.

d)     Soprattutto a causa delle riforme del governo dei professoroni (governo sostenuto dai principali partiti di destra, di centro e di sinistra e “benedetto” anche da esponenti della Chiesa) i soliti noti si sono impoveriti e la recessione galoppa. Le piccole e medie aziende chiudono, i giovani (a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile e della precarizzazione) non trovano lavoro ( e se lo trovano è precario) e le famiglie (bastonate dalle tasse e dall’Imu) stentano a mantenerli. A chi giova questa situazione? Certamente non agli amanti di Cristo!

e)      Logicamente a causa della crisi economica, della “eterna” precarietà del lavoro e delle leggi sul lavoro i giovani anziché sposarsi preferiscono convivere. A chi giova questa situazione? Certamente non agli amanti di Cristo!

f)       Quale partito o quale esponente politico si sta fattivamente impegnando per un giusto equilibrio tra esigenze lavorative e festività; in un Paese dove, nonostante duemila anni di cristianesimo e la presenza del Vicario di Cristo, si sta tentando di rendere lavorativo anche il Natale?! E sì che la Madonna a La Salette è stata assi chiara al riguardo!

g)      Per non parlare della giustizia, quasi una chimera in un Paese in cui per ottenerla è spesso necessario arrivare fino in Cassazione. Un’impresa praticamente impossibile per un semplice cittadino o lavoratore (visti gli alti costi legali e di giustizia). A parte il tema delle intercettazioni, con le quali vengono svelati gli altarini dei personaggi di potere che si professano pubblicamente puri ed indefessi, chi si occupa concretamente del problema giustizia nel Bel Paese in cui i giudici, indipendentemente dal tipo di sentenza emessa (anche quindi se illogica, assurda o che non tiene conto minimamente delle sentenze a sezioni unite della Corte di Cassazione), rimangono tranquillamente al loro posto? Nel Bel Paese in cui molte donne subiscono violenze e talvolta uccisioni nonostante abbiano denunciato ripetutamente i loro molestatori? Nel Bel Paese in cui i figli di Abele, che pagano regolarmente le tasse, subiscono i soprusi da parte dei figli di Caino che girano impunemente, anche se recidivi, in piena libertà? Quale uomo politico effettua digiuni, ampiamente sponsorizzati, per i figli di Abele?

Ovviamente potrei continuare con altre considerazioni che le fasce deboli della “democrazia” possono agevolmente aggiungere, ma credo che basti per evidenziare il problema cardine del voto/non voto. Molti cattolici non si recheranno a votare in quanto hanno imparato a loro spese che tale azione è inutile in un Paese in cui la democrazia è una farsa; uno stato in cui il bunga bunga ed il magna magna la fanno da padroni, mentre i cittadini “deboli” con fatica arrivano a fine mese. Uno stato in cui le scelte di potere le decide il  “Club Bilderberg  http://www.genitoricattolici.org/Il%20Club%20Bilderberg.htm .

 Questi cattolici si sono resi conto che senza un intervento di Dio non se ne esce. E per ottenere l’intervento divino è necessario pregare, pregare, pregare soprattutto Colei che possiede le chiavi del Sacratissimo Cuore di Suo Figlio.

Chi storcerà il naso in relazione a questo suggerimento rifletta sul fatto che certi “eletti” del mondo devono il loro potere a satana; il principe di questo mondo che pregano, pregano, pregano di nascosto, come dimostrato da un’ampia letteratura autobiografica riportata anche nel nostro link  http://www.genitoricattolici.org/rassegna%20libri.htm .

Arrigo Muscio

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