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Lettera aperta

 

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

AL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

 

 

OGGETTO: l'informatica a scuola

 

Abbiamo apprezzato sia il proposito, espresso a suo tempo dal Ministro della Pubblica Istruzione On. Berlinguer, teso a stimolare l'utilizzo dell'informatica da parte degli studenti e sia l'invito del Presidente della Repubblica, contenuto nel discorso di fine anno mentre un moderno computer spiccava sulla sua scrivania, che auspicava un'aggiornata preparazione dei giovani.

Dobbiamo però constatare che in alcune scuole, anche superiori, esistono sacche di resistenza per l'utilizzo dei computer. Non solo negli ambienti scolastici i computer sono delle chimere, ma alcuni professori delle medie e delle superiori impediscono agli studenti di utilizzarli per predisporre compiti, relazioni e ricerche.

Di conseguenza dobbiamo assistere in certe scuole ad un comportamento antitetico alla volontà delle Autorità alle quali è indirizzata la nostra lettera; atteggiamento che ci riporta a livello di quarto mondo. Certi comportamenti scolastici sono assai sconcertanti in quanto stridono anche con la curiosa apertura nei confronti, ad esempio, dell'installazione delle macchinette distributrici di preservativi che sinceramente ci chiediamo a cosa servano in una scuola, luogo ben diverso da una casa chiusa. Stridono inoltre, ad esempio, con la "moderna" proiezione di film tipo "Il silenzio degli innocenti" che ha provocato malori in alcune studentesse e del quale ha parlato in maniera anticonformista il giornalista Maurizio Blondet nel suo libro "Gli Adelphi della dissoluzione"; volume che consigliamo di leggere agli organizzatori dei cineforum scolastici. Stridono infine con l'emancipato invito ad alcune "operatrici del settore" (che il volgo "non modernizzato" si ostina a chiamare con il termine di "prostitute" in quanto "…nella notte vendono…" come cantava un famoso cantautore in una celebre canzone) di tenere lezioni di sesso.

Ciò premesso chiediamo che si intervenga, per quanto di competenza, da un lato per prevenire certe "modernizzazioni" che noi reputiamo diseducative e dall'altro lato per favorire realmente l'utilizzo dei computer da parte degli studenti, evitando che vengano penalizzati da certi professori che dovrebbero seguire dei corsi di vero aggiornamento, anche informatico.

 

Distinti saluti.

 

Il Presidente

Dr. Arrigo Muscio

 

Brescia, 20 gennaio 2000