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ARANCIA  MECCANICA

 

Ho visto il film “Arancia Meccanica” di Stanly Kubrick, riproposto recentemente come allegato ad un settimanale. Un film, uscito nel 1971, giustamente vietato ai minori degli anni 18, e assai discusso. Conviene rimarcare in premessa che tale film vinse i premi della Critica Cinematografica di New York come miglior film e per miglior regista e si guadagnò quattro nomination all’Oscar, compresa quella per miglior film.

Mi ero chiesto come mai il film fosse sempre stato contestato quando ben altri film di violenza imperversano sugli schermi tv senza sollevare critiche o proteste e, di conseguenza, ho voluto esaminarlo con attenzione per capire le ragioni di questo “strano” ostracismo da parte di “un mondo che giace sotto il potere del maligno” (1 Gv. 5,19).

“Arancia meccanica” inizia con l’inquadratura del viso del protagonista principale Alex (Malcolm McDowell) che mette in luce l’aspetto diabolico di Alex; lo sguardo sinistro del protagonista ci fa chiaramente intendere che la violenza esercitata da Alex e dai suoi compari è puramente diabolica (simboleggiata anche dall’amore verso il serpente che viveva nella camera da letto del protagonista), anche se corroborata da bevande contenenti droghe. Alex non è cresciuto in una famiglia divisa, disastrata o indifferente, ma in una normale famiglia che gli vuole bene; che lo rispetta e non lo maltratta. E già con questa “teoria” Kubrick ovviamente si aliena le simpatie di tutta quell’intellighenzia che deve trovare sempre delle giustificazioni alle peggiori azioni perverse (soprattutto se compiute da giovani). I soloni mondani non possono infatti accettare che esistano dei figli di satana i quali, in base semplicemente al libero arbitrio, compiono azioni empie. Basti pensare che anche per i delitti a sfondo satanico, o con componente diabolica, nelle aule giudiziarie il diavolo viene sempre lasciato all’esterno preferendogli le “moderne” teorie psico-sociologiche che tendono ad escludere l’azione perversa dell’imperatore della morte. Il protagonista del film di Kubrick “amava” compiere il male a tal punto da immaginare con compiacimento (in carcere) d’essere uno dei fustigatori di Gesù Cristo ed era talmente diabolico d’assumere sembianze di agnellino agli occhi del sacerdote del carcere al quale citava passi della Bibbia, mentre il suo cuore era intriso di odio e di falsità.

Se “Arancia meccanica” da un lato descrive la nauseante violenza diabolica di Alex e della sua combriccola dall’altro lato evidenzia la violenza di un’intera società.

a)      Quella dell’apparato politico che mostrando interesse verso la sicurezza pubblica in realtà pensa soltanto a raccattare voti;

b)      quella dei medici sperimentatori che utilizza il sistema Pavlovaiano per reprimere soltanto gli effetti dell’interiore violenza di Alex;

c)      quella dei vecchi barboni che per vendetta picchiano Alex come lui, a suo tempo, aveva fatto con uno di loro e nonostante Alex avesse fatto l’elemosina ala sua ex vittima senza averla riconosciuta;

d)      quella dell’opposizione politica che sfrutta Alex, spingendolo al suicidio (mancato), per accusare il partito al potere;

e)      quella dei suoi ex “compari di merende” i quali, diventati poliziotti, perpetuano le loro violenze sotto la “copertura dello stato”.

Il film mette inoltre in evidenza:

a)      il comportamento successivo dei genitori i quali, anziché comportarsi come il Padre evangelico del figliol prodigo, sostituiscono Alex (quand’è in carcere) con un “figlio adottivo” e al ritorno di Alex dichiaratosi “guarito” non lo accolgono a braccia aperte, ma permettono che se ne vada in quanto sostituito dall’altro;

b)      l’atteggiamento del medico psichiatra che lo cura all’ospedale con domande tese ad accertare il suo ripristino nello stato iniziale di ragazzo violento. Infatti annuisce contento quando Alex risponde con un linguaggio osceno alle immagini test, rassicurandolo sulla sua completa guarigione;

c)      l’atteggiamento del Ministro che gli offre onori e prebende in cambio del suo benvolere politico nei loro confronti.

In questo mondo di .…. viene evidenziata l’unica luce positiva del sacerdote del carcere il quale:

1)      predica durante la Messa (nonostante certi personaggi irrecuperabili – “il seme caduto lungo la strada” del Vangelo – Lc. 8,5) sulla necessità della conversione per evitare i patimenti dell’inferno (prediche che suscitano l’allergia in molti moderni ecclesiastici e buonisti che non credono più alla Parola di Dio);

2)      fa presente ad Alex che la conversione deve avvenire nel cuore;

3)      stigmatizza pubblicamente il trattamento subito da Alex  perchè elimina il libero arbitrio.

Che cosa si può dedurre dalla visione del film?

1)      Che l’uomo senza la Grazia divina non può nulla “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (Gv. 15,4);

2)      Che i giovani Alex che verranno alimentati da spettacoli di violenza gratuita, di cannibalismo, di perversioni, di sesso consumista (dilaganti nella nostra epoca) ecc. diventeranno delle “bombe” sociali (teniamo presente che il film è uscito nel 1971 quando certi spettacoli pornografici e violenti non venivano proiettati impunemente come oggi!);

3)      Che i messaggi della Madonna di Medjugorje necessitano urgentemente d’essere vissuti e diffusi nell’interesse del mondo intero.

Sono chiare quindi, in base a queste analisi, le ragioni di ostracismo del film di Kubrick nel quale è possibile riconoscere anche l’operato di numerosi politici d’ogni nazione.