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NATALE: DONO DI DIO

 

[1]In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

[2]Egli era in principio presso Dio:

[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

[4]In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;

[5]la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.

[6]Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.

[7]Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

[8]Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.

[9]Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

[10]Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.

[11]Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.

[12]A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,

[13]i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

[14]E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

[15]Giovanni gli rende testimonianza e grida: - Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me -.

[16]Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia"

Gv. 1,1, seg.

 

Papa Giovanni Paolo II ha ricordato all'umanità che "…Se, infatti, a buon diritto il Natale è diventato una festa dei doni, è perché celebra il regalo per eccellenza che Dio ha fatto all'umanità nella persona di Gesù"[1]. Questa sua precisazione giunge in un momento in cui l'umanità, sedotta dal diavolo, sta trasformando quest'occasione di festa per la commemorazione della nascita di Gesù (giornata di lutto invece per il demonio, come lui stesso ha confermato in un esorcismo) in una frenetica ricerca di beni voluttuari da comprare per se stessi o per donare a parenti ed amici. Il Natale è diventato quindi una rincorsa all'ultimo modello di telefonino, di Cd, di computer, di capo firmato ecc.

Le luci che illuminano le città e le vetrine difficilmente mettono ormai in risalto anche i simboli della cristianità che hanno dato origine a questa festa della quale si avvantaggiano, senza avere il coraggio di rinunciare in ottemperanza alle loro diverse convinzioni, pure gli atei o i credenti in altre religioni.

Anche nelle scuole ove un tempo si preparavano i saggi prenatalizi con la celebrazione della Santa Messa si è abbandonata, in linea di massima, tale usanza. Basta addirittura che un alunno manifesti disagio[2],  perché di altra convinzione religiosa oppure non credente, che immediatamente la sua posizione diventa, in un'Italia cosiddetta cattolica, dominante sulla maggioranza. Ben diverso è invece l'atteggiamento adottato, ad esempio, da tutti i paesi islamici che valorizzano con determinazione il loro credo religioso. Ma si sa! Nel Bel Paese trovano spazio tutti i diritti, fuorché quelli dei cattolici che, anche se spesso espressione di maggioranza, devono essere sempre sacrificati, nel nome del dialogo e della tolleranza, dalle prevaricanti pretese degli altri che, in nome di una presunta libertà, sacrificano i valori cristiani sui quali è nata l'Europa!

E' opportuno quindi che, in relazione anche all'invito del Santo Padre, i cattolici si ricordino (in virtù della loro partecipazione all'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo[3]) il dovere di proclamare i loro diritti senza farsi intimorire da nessuno e di festeggiare prioritariamente, a Natale,  la nascita di Gesù: il dono per eccellenza. Ma non solo hanno il dovere di festeggiarlo, ma anche di donarlo in ogni occasione al prossimo tramite la predicazione.

Da Medjugorje infatti la Madonna, ormai da svariati anni, invita tutti i credenti a vivere e a diffondere i suoi messaggi al centro dei quali vi è l'Eucarestia: cioè Cristo, sommo bene -  "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco - , maestro dei pagani nella fede e nella verità" (1 Tm. 2,5 seg.).

 

                                                                                                      

                                                                                                      

 

 



[1] Angelus, domenica 19-12-1999

[2] Lettera sul Giornale di Brescia, 19-12-1999

[3] Christifideles laici, di Giovanni Paolo II