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Papalatria

 

Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare" (Lc. 17,10). 

 

Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 
In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 
Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema
L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema
Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo! (Gal. 1,6 seg.) 

 

Ma egli rispose: "Sta scritto: 
Non di solo pane vivrà l'uomo, 
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt. 4,4). 

 

Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 
E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli (Mt. 16,16). 

 

Ma egli, voltandosi, disse a Pietro:” Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt. 16,23)

 

792 Cristo « è il Capo del corpo, cioè della Chiesa » (Col 1,18). È il Principio della creazione e della redenzione. Elevato alla gloria del Padre, ha « il primato su tutte le cose » (Col 1,18), principalmente sulla Chiesa, per mezzo della quale estende il suo regno su tutte le cose.

793 Egli ci unisce alla sua pasqua. Tutte le membra devono sforzarsi di conformarsi a lui finché in esse « non sia formato Cristo » (Gal 4,19). « Per questo siamo assunti ai misteri della sua vita. [...] Come il corpo al Capo veniamo associati alle sue sofferenze e soffriamo con lui per essere con lui glorificati » (Catechismo della Chiesa Cattolica).

 

Sempre più spesso i mass media mostrano folle osannanti nei confronti di un papa di loro gradimento. Se ad esempio un papa glissa sulla radicalità evangelica e sulla totale aderenza di Gesù (fondatore e capo della chiesa) alla Parola del Padre e,  anziché citare l’eterna Parola di Dio, preferisce utilizzare espressioni umane condivise, da libro “Cuore” (scritto dal massone De Amicis http://it.wikipedia.org/wiki/Edmondo_De_Amicis ), la gran cassa di risonanza dei mass media illumina il suo operato. Se al contrario un altro papa, o il medesimo, fa dichiarazioni che stonano nella disinformazione organizzata, viene censurato. Le folle volubili che ad esempio avevano osannato Giovanni Paolo II, per poi dimenticarlo prontamente a favore del vescovo di Roma Francesco, si adeguano. Folle che pare abbiano dimenticato non solo la bellezza della Parola di Dio, letta in occasione di ogni messa ed applicata dai santi, ma pure le encicliche di altri papi; quindi espressioni stupende come “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti” (Mt. 7,12 seg.) - frase motore del comportamento attivo del cristiano - pare non siano mai state pronunciate. Folle che si entusiasmano se un papa esordisce con “Buona sera”, anziché con il “Sia lodato Gesù Cristo”.

Purtroppo queste folle sono composte anche da moltissimi cosiddetti fedeli. A chi però fedeli? Alla eterna Parola di Dio, sempre meno citata nel mondo odierno? Oppure agli slogans espressi dalla cultura dominante?

Per effettuare una semplice ed efficace analisi basta inserire nel colloquio con questi aficionados parole come: preghiera di guarigione-liberazione-protezione-conversione, rosario, inferno, diavolo, miracoli, adorazione eucaristica e della Croce, evangelizzazione, peccato ecc.  La reazione allergica e sdegnata non tarda a manifestarsi dato che le parole in questione evocano concetti ormai obsoleti o da rifiutare a favore del buonismo, del misericordismo, del paradiso politico e, dulcis in fundo, della inutilità della predicazione evangelica ad ogni creatura prevista nel Vangelo (Mc. 16,15 seg.). Ormai sta passando il concetto che basti fare i bravi nel proprio orticello per ottenere un posto in cielo, alla faccia di duemila anni di magistero della Chiesa!. Opinione offensiva della sapienza divina, dato che qualcuno può chiedersi per quale ragione Gesù Cristo (vero Dio e vero uomo) si è incarnato ed è stato obbediente alla Parola del Padre fino alla Crocifissione. Non poteva semplicemente consigliare gli uomini, come si usa ai nostri tempi, di essere buoni e bravi nell’ambito del proprio credo; invitando i discepoli ad evangelizzare solo gli atei?

Espressioni poi del tipo “Io sono la via, la verità e la vita”  (Gv. 14,6) – “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv. 14,10) – “Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso per riscatto di tutti” (1 Tm 2,5)  - “Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?". Gesù rispose: "Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato" (Gv, 6,28) ecc. sono foriere di accese contestazioni ed è meglio archiviarle nel nome del dialogo, che ha soppiantato la predicazione evangelica.

In poche parole, grazie all’amplificazione dei mass media, stiamo assistendo al culto della personalità anche di personaggi della chiesa graditi al mondo. Il doveroso rispetto quindi che si deve nei confronti di un Papa viene sostituito dall’adorazione, al punto che la Parola di Dio passa in second’ordine; mentre le folle entusiaste, che difficilmente adorerebbero Gesù Eucarestia con lo stesso fervore mostrato nei confronti di un papa, percorrono molti Km per osannare un uomo, di enorme importanza per la Chiesa, ma pur sempre solo un uomo, soggetto come tutti noi al giudizio di Dio.

Per meglio chiarire il concetto di papalatria in sintonia con il mondo provate ad immaginare che cosa succederebbe se le seguenti parole di Papa Pio XI, relative alla causa prima dell’assenza di pace (ovviamente sempre valide, in quanto radicate nella Parola di Dio), venissero pronunciate oggi da un altro pontefice “Senonchè della mancata pace e dei mali che conseguitano dall'accennata mancanza, vi è una causa più alta insieme e più profonda; una causa che già prima della grande guerra era venuta largamente preparandosi; una causa alla quale l'immane calamità avrebbe dovuto essere rimedio, se tutti avessero capito l'alto linguaggio dei grandi avvenimenti. Sta scritto nel libro di Dio: qui dereliquerunt Dominum consumentur [15], «….. Quelli che abbandonarono il Signore andranno consunti »; e non meno noto è ciò che Gesù Redentore, Maestro degli uomini, ha detto: sine me nihil potestis facere [16], « senza di me nulla potete fare » ; ed ancora: qui non colligit mecum, dispergit [17],  « chi non raccoglie meco, disperde ».Queste divine parole si sono avverate ed ancora vanno avverandosi sotto i nostri occhi. Gli uomini si sono allontanati da Dio e da Gesù Cristo e per questo sono caduti al fondo di tanti mali; per questo stesso si logorano e si consumano in vani e sterili tentativi di porvi rimedio, senza neppure riuscire a raccogliere gli avanzi di tante rovine. Si è voluto che fossero senza Dio e senza Gesù Cristo le leggi e i governi, derivando ogni autorità non da Dio, ma dagli uomini; e con ciò stesso venivano meno alle leggi, non soltanto le sole vere ed inevitabili sanzioni, ma anche gli stessi supremi criteri del giusto, che anche il filosofo pagano Cicerone intuiva potersi derivare soltanto, dalla legge divina. E veniva pure meno all'autorità ogni solida base, ogni vera ed indiscutibile ragione di supremazia e di comando da una parte, di soggezione e di ubbidienza dall'altra; e così la stessa compagine sociale, per logica necessità, doveva andarne scossa e compromessa, non rimanendole ormai alcun sicuro fulcro, ma tutto riducendosi a contrasti ed a prevalenze di numero e di interessi particolari. Si volle che non più Dio, non più Gesù Cristo presiedesse al primo formarsi della famiglia, riducendo a mero contratto civile il matrimonio, del quale Gesù Cristo ha fatto un Sacramento grande [18], con erigerlo a santo e santificante simbolo dell'indissolubile vincolo che a Lui stesso lega la sua Chiesa. Ne rimase abbassata, oscurata e confusa nei popoli tutta quella elevatezza e santità di idee e di sentimenti, di cui la Chiesa aveva circondato fin dal suo primo formarsi questo germe della società civile, che è la famiglia: la gerarchia domestica, e con essa la domestica pace, andò sovvertita; sempre più minacciata e scossa la stabilità ed unità della famiglia; il santuario domestico sempre più frequentemente profanato da basse passioni e da micidiali egoismi, che tendono ad avvelenare ed inaridire le sorgenti stesse della vita, non soltanto della famiglia, ma anche dei popoli. Non si volle più Dio, né Gesù Cristo, né la dottrina sua nella scuola, e la scuola, per triste ma ineluttabile necessità, divenne non soltanto laica e areligiosa, ma anche apertamente atea e antireligiosa, dovendo l'ignaro fanciullo presto persuadersi che nessuna importanza hanno per la vita Dio e la Religione, di cui mai sente parlare, se non forse con parole di vilipendio. Così, ed anche solo per questo, la scuola cessava di guidare al bene, ossia di educare, privata di Dio e della sua legge, e della stessa possibilità di formare le coscienze e le volontà alla fuga del male, alla pratica del bene. Così veniva pur meno ogni possibilità di preparare alla famiglia ed alla società elementi di ordine, di pace e di prosperità….” http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19221223_fin-dal-primo-momento_it.html . Oppure venissero pronunciate le seguenti parole del medesimo Papa relative alla fratellanza universale “….Un obiettivo non dissimile cercano di ottenere alcuni per quanto riguarda l’ordinamento della Nuova Legge, promulgata da Cristo Signore. Persuasi che rarissimamente si trovano uomini privi di qualsiasi sentimento religioso, sembrano trarne motivo a sperare che i popoli, per quanto dissenzienti gli uni dagli altri in materia di religione, pure siano per convenire senza difficoltà nella professione di alcune dottrine, come su un comune fondamento di vita spirituale. Perciò sono soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci sentiamo portati a Dio e all’ossequente riconoscimento del suo dominio. Orbene, i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio…..” http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19280106_mortalium-animos_it.html . Verrebbe lodato o insultato?

Immaginate infine, se le seguenti parole del grande papa Leone XIII riportate nell’enciclica “Inimica vis”  venissero riproposte, che cosa succederebbe Preme poi, in cosa di tanta importanza e dove la seduzione ai dì nostri è cosa facile, che il cristiano si guardi dai primi passi, tema i più leggeri pericoli, eviti ogni occasione, prenda le più sollecite precauzioni, usi insomma, secondo il consiglio evangelico, pur serbando in cuore la semplicità della colomba, tutta la prudenza del serpente. I padri e le madri di famiglia si guardino dall'accogliere in casa e di ammettere all'intimità delle confidenze domestiche persone ignote, o almeno quanto a religione non conosciute abbastanza; procurino invece di accertarsi prima che sotto il manto dell'amico, del maestro, del medico, o di altro benevolo non si celi un astuto arruolatore della setta. Oh in quante famiglie il lupo penetrò in veste d'agnello!

Bella cosa sono le svariatissime società, che oggi in ogni ordine di sociale attinenza con fecondità prodigiosa sorgono da per tutto: società operaie, di mutuo soccorso, di previdenza, di scienze, di lettere, di arti, e simiglianti; e quando siano informate da buono spirito morale e religioso, tornano certamente proficue e opportune. Ma poichè qui pure, anzi qui specialmente è penetrato e penetra il veleno massonico, si abbiano per generalmente sospette, e si evitino le società che, sottraendosi ad ogni influsso religioso, possono facilmente essere dirette e dominate più o meno da massoni, come quelle che, oltre a porgere aiuto alla setta, ne sono, può dirsi, il semenzaio e il tirocinio.

A società filantropiche, di cui non ben conoscano la natura e lo scopo, non si ascrivano facilmente le donne senza essersi prima consigliate con persone sagge e sperimentate, giacchè passaporto alla merce massonica è spesso quella ciarliera filantropia, contrapposta con tanta pompa alla carità cristiana.

Con gente sospetta di appartenere alla massoneria o a sodalizi ad essa aggregati procuri ognuno di non aver amicizia o dimestichezza: dai loro frutti li conosca e li fugga. E non solo di coloro che, palesemente empi e libertini, portano in fronte il carattere della setta, ma di quelli si eviti il tratto familiare, che si occultano sotto la maschera di universale tolleranza, di rispetto a tutte le religioni, di smania di voler conciliare le massime del Vangelo e le massime della rivoluzione, Cristo e Belial, la Chiesa di Dio e lo Stato senza Dio.

Libri e giornali che stillano il tossico dell'empietà e che attizzano negli umani petti il fuoco delle cupidigie sfrenate e delle sensuali passioni; circoli e gabinetti di lettura, ove lo spirito massonico si aggira cercando chi divorare, siano al cristiano, e ad ogni cristiano, luoghi e stampa che fanno orrore…..” http://www.genitoricattolici.org/inimica%20vis.htm