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La morte di Gianni Agnelli

Ricezione di e-mail pornografiche

 

 

LA MORTE DI GIANNI AGNELLI

La morte di un personaggio conosciuto in tutto il mondo ha occupato  numerose pagine di tutti i quotidiani ed è stata evidenziata in molti telegiornali. Ciò che ha colpito noi cattolici è stata la sua morte. Come ha raccontato il Cardinale Paletto di Torino, Gianni Agnelli lo ha chiamato qualche tempo prima della sua morte per confessarsi e comunicarsi. Del signor Fiat si è anche detto che era, nascostamente un devoto di Maria, e questo chiarisce la sua morte santa (cioè in comunione con Dio).

Certamente la sua conversione finale è stato un atto di testimonianza che ha sicuramente rilanciato il cattolicesimo. L’esempio di un personaggio di quel calibro che, poco prima di morire e sull’esempio del nipote prediletto Giovannino, ha chiesto perdono a Dio dei suoi peccati vale molto di più dei tanti bla,bla,bla di molti cosiddetti cattolici e delle prediche dei preti à la page, assai più attenti alla voce dei salotti televisivi anziché a quella del Signore. Quest’uomo che dava del tu ai potenti di questa terra, ben sapendo che anche loro sono tali per un certo lasso di tempo perchè prima o poi sono destinati ad appassire come i fiori di primavera, si è inginocchiato al Re dei Re. Non ha scelto uno dei tanti personaggi religiosi oggi assai di moda (anche in certi ambienti ecclesiastici), ma ha scelto proprio Colui che, mediante i suoi ministri, gli ha detto “Ego te absolvo….”. Ha preferito Colui che da quella Croce, derisa da molti e osteggiata da tanti altri, non ha mai cessato di amarlo nonostante i suoi peccati; non solo, ma non ha mai smesso di chiamarlo alla conversione. Quel Signore dell’universo che lo fece “inginocchiare” (lui così potente, temuto e riverito) davanti al cadavere del figlio lo ha salvato grazie all’intercessione di Sua Madre, pregata da Gianni Agnelli nascostamente dagli uomini ma non da Dio, e sicuramente grazie anche all’intercessione del nipote prediletto morto prima di lui in comunione con Dio.

Durante un esorcismo venne rimproverato al diavolo che lui si portava all’inferno i più fessi. Gianni Agnelli ha dimostrato d’essere intelligente anche nel momento della morte.

Cordiali saluti.

Il presidente

 

Dr. Arrigo Muscio

www.muscio.it

 

 

 

RICEZIONE  E-MAIL PORNOGRAFICHE

 

Brescia, 16/03/2003

 

 

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

AL MINISTRO DELL’INTERNO

AL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI

ALL’AUTORITA’ PER LE COMUNICAZIONI

 

 

OGGETTO: ricevimento di e-mail pornografiche

 

Da tempo abbiamo lamentato, anche a nome di altri cittadini, l’enorme ricezione indesiderata di e-mail contenenti link pornografici o, addirittura, di immagini d’immediata visione pornografica nelle caselle di posta elettronica (vedere, come esempio per le sole Autorità, allegata copia inviata al Garante per la privacy). A tal proposito conviene rammentare che molti minori navigano in internet e possiedono un proprio account di posta (stimolati anche dalle Autorità per l’utilizzo di uno strumento ormai sempre più indispensabile, come evidenziato pure dalla Chiesa)

Tenuto conto che in occasione del recente anno giudiziario diversi magistrati hanno sfilato con la Costituzione sotto il braccio, domandiamo se nel nostro Paese, considerato (sic!) Stato di diritto, sono ancora operanti le seguenti norme:

1)      art. 21 ultimo comma Cost. “ Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”;

2)      art. 528 C. P. “Chiunque, allo scopo di farne commercio o distribuzione ovvero di esporli pubblicamente, fabbrica, introduce nel territorio dello Stato, acquista, detiene, esporta, ovvero mette in circolazione scritti, disegni, immagini od altri oggetti osceni di qualsiasi specie, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa non inferiore a lire duecentomila. Alla stessa pena soggiace chi fa commercio, anche se clandestino, degli oggetti indicati nella disposizione precedente, ovvero li distribuisce o espone pubblicamente. Tale pena si applica inoltre a chi: adopera qualsiasi mezzo di pubblicità atto a favorire la circolazione o il commercio degli oggetti indicati nella prima parte di questo articolo; dà pubblici spettacoli teatrali o cinematografici, ovvero audizioni o recitazioni pubbliche, che abbiano carattere di oscenità…” (procedibilità d’ufficio);

3)      Art. 8 Convenzione per i diritti dell’uomo “Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza…”

Qualora fossero ancora attive, come risulta dalla consultazione della Costituzione, del Codice penale e della Convenzione per i diritti dell’uomo, domandiamo (sempre a nome dei nostri associati e di tanti cittadini):

1)      come mai non si procede all’identificazione dei mittenti di tali e-mail che, secondo alcuni pareri paiono sempre gli stessi anche se camaleonticamente cambiano account, nonostante le ripetute segnalazioni alle Autorità di competenza?

2)      Come mai in riferimento a due mie denunce-querele (Proc. N. 1093/03 e Proc. N. 1077/03) presentate alla Procura presso il Tribunale di Brescia, corredate da copia di numerose e-mail in oggetto, è stata domandata l’archiviazione da parte del Pubblico Ministero senza che, salvo errore, siano state svolte indagini per accertare i mittenti di tali e-mail?

In attesa di una Vs. cortese risposta in merito porgo,

distinti saluti.