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ASSOCIAZIONE GENITORI CATTOLICI

 

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lettera aperta a Mons. Bagnasco

 

Abbiamo letto con piacere la sua denuncia dell’Italia in crisi morale con tutto quanto ne consegue “….Illusorio sperare in un improvviso quanto miracolistico rinsavimento»: c'è invece bisogno di «una ricentratura profonda dei singoli soggetti e degli organismi sociali, sul senso e sulla ragione dello stare insieme come comunità di destini e di intenti …..sembra che diventi sempre più friabile il vincolo sociale e si prosciughi quel tipo di solidarietà su cui una comunità strutturata deve fare affidamento se vuol essere un Paese non spaesato. La società odierna è afflitta da uno strano odio di , dalla fede assoluta nel relativismo di cui un segno evidente sono le tante vicende di cronaca che hanno assediato la nostra estate. Come non intravedere qui  l'atteggiamento di resa che contrassegna tanta prassi sociale, in cui a prevalere sono il divismo, il divertimento spinto a oltranza, i passatempi solo apparentemente innocui, il disimpegno nichilista e abbrutente la persona, giovane o adulta non importa, perché, tanto, verso il peggio le differenze si annullano?» http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3509912&Pagina=PRIMO%20PIANO  .

Ovviamente quanto da Lei coraggiosamente affermato avrebbe dovuto ottenere la giusta evidenziazione, ma si sa, ciò che dà fastidio, soprattutto se proviene dalla Chiesa, viene silenziato o ignorato.

Ci permettiamo però alcune considerazioni relative all’Italia.

La situazione morale del Bel Paese si trova in uno stato preagonico per le seguenti ragioni:

1)      un dilagante permissivismo che non punisce, adducendo mille giustificazioni, i colpevoli delle violazioni normative, ma tende a divinizzarli. Più uno ne combina e più viene intervistato ed immortalato dai mass media come fosse un eroe. Di conseguenza non esistono veri deterrenti, ma occasioni di emulazione;

2)      la certezza della pena in Italia praticamente non esiste più grazie ai permessi premio, alle libere uscite, alle lungaggini dei processi, alle libere interpretazioni di certi giudici, alle leggi permissive, agli indulti ecc. Nel Bel Paese Caino viene giustificato, considerato, premiato mentre Abele deve costantemente subire;

3)      vengono proiettati films, spettacoli, spot ecc. ricchi di disvalori o che irridono alla famiglia e alla religione cattolica. Conviene precisare che irridono solo la religione cattolica (nel silenzio delle gerarchie della Chiesa) in quanto temono ad esempio le reazioni dei musulmani qualora venisse offesa la loro religione;

4)      molti preti, vescovi, cardinali, teologi e cristiani non predicano più la Parola di Dio, ma un compendio di sociologia religiosa assai caro ai poteri avversi a Cristo;

5)      gli uomini di Chiesa (purtroppo sempre più numerosi) che provocano scandali e gettano discredito nella Chiesa vengono spostati o promossi invece che ridotti allo stato laicale;

6)      altri uomini di chiesa sono ospiti di trasmissioni tra sculettanti ballerine, non nominano mai Gesù o la Parola di Dio, ma discutono sociologicamente;

7)      se la Madonna a Civitavecchia ha pianto lacrime di sangue tra le mani di un vescovo ex incredulo (con un corollario di testimonianze, guarigioni, conversioni ecc.) non si ha il coraggio di considerarlo ufficialmente come evento prodigioso;

8)      se la Madonna da Medjugorje invita alla preghiera, alla lettura della Bibbia, all’accostamento frequente ai sacramenti, all’adorazione di Gesù Eucarestia e alla Croce, alla penitenza e al digiuno, viene avversata anche da molti cosiddetti credenti e da uomini di chiesa ecc.

 

Con questo quadro non possiamo poi stupirci della desolazione morale del Bel Paese (e non solo!) con tutto quanto ne consegue, ma dobbiamo tutti recitare il mea culpa (preti, vescovi e cardinali compresi).

 

Distinti saluti

 

 

Il Presidente

Dr. Arrigo Muscio

www.muscio.it